Panama Papers: in 5 anni recuperati 1,36 mld di dollari
A cinque anni dallo scandalo dei "Panama Papers", il sistema di evasione fiscale globale che ha svelato i segreti del settore finanziario offshore, ammontano a oltre 1,36 miliardi di dollari le somme recuperate dai governi.È quanto reso noto dall'International Consortium of Investigative Journalists, che ha quantificato le somme recuperate da 24 Paesi ufficialmente riconducibili ai Panama Papers. Una cifra comunque ampiamente sottostimata, in quanto sono oltre 80 gli Stati che hanno avviato delle indagini a partire dai documenti rivelati e molti non hanno voluto diffondere l'ammontare del recupero direttamente correlato al sistema panamense o commentare le indagini che sono tutt'ora in corso, come per esempio gli Stati Uniti, il Canada e il Brasile.Lo scandalo "Panama Papers"L'International Consortium of Investigative Journalists, con un gruppo di 100 giornalisti provenienti da tutto il mondo, ha analizzato oltre 11,5 milioni di documenti segreti dello studio legale Mossack Fonseca & Co di Panama - finiti nell'agosto del 2015 nelle mani del quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung - portando alla luce una rete mondiale di società di comodo offshore che lo studio aveva creato per diversi clienti d'eccezione, tra cui figurano persino capi di stato e loro collaboratori, oltre a politici, dirigenti aziendali, atleti famosi e star dello spettacolo. Questo scoop ha fruttato all'ICIJ il prestigioso premio Pulitzer e ha rivelato la prassi ormai consolidata dei grandi evasori di nascondere importanti somme di denaro al Fisco attraverso società di comodo anonime con sede in paradisi fiscali.Una volta scoppiato lo scandalo, molti Paesi hanno deciso di andare sino in fondo, indagando sui documenti venuti alla luce che contenevano oltre 2,6 terabyte di informazioni, mentre altri si sono limitati solamente a un'indignazione per così dire "di facciata", avviando delle indagini senza che però queste abbiano portato poi a risultati concreti.Il recupero Paese per PaeseIl Paese che in questi 5 anni ha recuperato più entrate è stato il Regno Unito, con 252,8 milioni di dollari. A seguire la Germania, con 195,7 milioni, la Spagna, con 166,5 milioni, la Francia, con 142,3 e l'Australia con 138 milioni di entrate recuperate (in dollari). Anche la Colombia e l'Equador hanno incrementato le loro entrate rispettivamente di 88,88 e 84,3 milioni di dollari, mentre l'Italia ha recuperato un importo pari a 65,49 milioni di dollari.Tra i primi 10 Paesi che hanno recuperato di più figurano anche la Repubblica Ceca, con 36,46 milioni, e la Norvegia, con 33,83 milioni di dollari.L'ICIJ ha quantificato i recuperi fiscali anche dell'Islanda (25,53 milioni), del Messico (21,36), della Danimarca (21,36), della Svizzera 19,3), del Belgio (15,53), di Malta (16,47), dell'Olanda (16,39), di Panama stessa (14,13), dell'Austria (2,73), del Lussemburgo (2,39), della Slovenia e dell'Uruguay, con un milione di dollari ciascuno, della Nuova Zelanda (410mila dollari) e della Lituania (358mila).Non solo illeciti fiscaliI Panama Papers, però, non hanno avuto un impatto solo sulle entrate fiscali. Molti Stati, infatti, stanno continuando a portare avanti cause civili e penali per reati come frode e riciclaggio. I media partner argentini dell'International Consortium of Investigative Journalists, per esempio, hanno riferito che il fratello di un noto imprenditore e politico argentino è finito sotto processo per riciclaggio di denaro dopo aver omesso di dichiarare 4 milioni di dollari detenuti in un conto svizzero che figurava a nome di una società offshore. Ma casi analoghi sono stati riscontrati in molti altri Paesi, come Malta, Francia e Stati Uniti, solo per citarne alcuni menzionati dall'ICIJ. Non dovrebbe sorprendere, quindi, se nei prossimi anni si continuerà a parlare ancora dei documenti di Panama e delle loro conseguenze e se l'extra gettito fiscale recuperato continuerà ancora a salire. da fisco oggi