La cessione della nuda proprietà non fa perdere i benefici all’azienda
Non decade dall'esenzione dell'imposta sulle donazioni e successioni, il titolare di un'impresa agricola ricevuta in donazione che successivamente trasferisce, entro il quinquennio, la nuda proprietà di parte di essa al marito, mantenendo l'usufrutto. La disposizione che prevede il regime di favore, infatti, è finalizzata a favorire il passaggio generazionale e la prosecuzione delle aziende di famiglia, condizione che è mantenuta anche con il semplice usufruttuario (articolo 3 comma 4 ter Dlgs 346/1990).È questa la precisazione contenuta nell'interpello n. 231 del 12 luglio, con cui l'Agenzia fornisce un parere sull'agevolazione fiscale concessa alle aziende di famiglia acquisite a seguito di donazione o successione, condizionata alla prosecuzione dell'attività d'impresa per un periodo non inferiore a cinque anni.L'Agenzia, ricorda la disposizione agevolativa che prevede l'esenzione dall'imposta sulle successioni e donazioni di trasferimenti di aziende, o parte di esse, in favore dei discendenti e del coniuge, mediante mortis causa o vincoli di destinazione. Il legislatore, in particolare, vuole premiare la prosecuzione delle attività di famiglia a condizione che i beneficiari del trasferimento proseguano l'attività d'impresa o mantengano il controllo della società, per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento.Detto passaggio, rileva l'Agenzia, si verifica anche nell'ipotesi in cui il soggetto sia beneficiario esclusivamente del diritto di usufrutto, se sia presente il presupposto necessario, cioè la prosecuzione dell'esercizio dell'attività dell'impresa per i successivi cinque anni. L'istante, pertanto, in quanto titolare di un'azienda ricevuta con atto di donazione, non decade dall'agevolazione in esame se successivamente, entro il quinquennio, trasferisce al marito la nuda proprietà di parte dell'azienda, a condizione però che prosegua l'esercizio dell'attività d'impresa. dal sito fisco oggi